"NEW YEAR CONCERT VENICE 2023"

(….) Alla componente televisiva, diretta anzitutto a celebrare la bellezza intrinseca, raccolta ma splendente, di ori e stucchi del Teatro la Fenice hanno contribuito i due preziosi intarsi coreografici firmati da Davide Bombana: per la sigla, per Nureyev (musica di Ciaikovskij, solista Jacopo Tissi, da Punta della Dogana) e, nel terzo, facendo dialogare colori e 'scenografie' delle tiepolesche Storie di Antonio e Cleopatra con cinque coppie del corpo di ballo del Massimo di Palermo, sulle quinte sonore sicule evocate dell'Intermezzo di Cavalleria rusticana. (…)

ANGELO FOLETTO, La Repubblica, January 2023

(….) Quest'anno il coreografo Davide Bombana con l'étoile Jacopo Tissi e il corpo di ballo del Massimo di Palermo sembra aver misurato il tutto meglio di quanto visto in passato (non per nulla, guardacaso, ha lavorato a ben tre capodanni viennesi), sicché non abbiamo ritrovato la sgradevole sensazione di un ballo slegato dalla musica e schematizzato in passi e tableaux fini a sé stessi, forzosamente rallentati per non rischiare fuori sincrono (…)

ROBERTA PEDROTTI, Conessi all’Opera, January 2023

(….) La prima coreografia è la sigla d’apertura del Concerto e vede impegnati Jacopo Tissi e i dieci danzatori del teatro Massimo di Palermo. Danzano sulle note del brano del compositore Ermanno Wolf Ferrari I gioielli della Madonna nell’ambientazione della Ca’ d’Oro. Ma il momento clou per la danza è l’assolo creato da Bombana per Jacopo Tissi in memoria di Rudolf Nureyev, a trent’anni dalla sua morte. Un omaggio toccante, sulle note del celebre “Panorama” dalla “Bella Addormentata” di P. J. Ciaikovski, girato a Punta della Dogana. La terza coreografia è l’Intermezzo dalla “Cavalleria Rusticana” di Mascagni, ballato dalle cinque coppie del teatro Massimo di Palermo. In questo brano l’ambientazione è Palazzo Labia.(…)

SIMONA GRIGGIO, Il Fatto Quotidiano, January 2023

(…) Il 2023 è iniziato nel segno di una profonda e intesa emozione. l’omaggio del Teatro La Fenice di Venezia all’eterno Rudolf Nurejev, ha pochi giorni dal trentesimo anniversario della morte (6.1.1993). Come per incanto, sulle magiche note della Bella Addormentata di Cajkoskij, il leggendario ballerino torna a farci sognare ed incontra il presente della danza, rappresentato da un meraviglioso Jacopo Tissi che, in ogni singolo movimento coreografato da Davide Bombana, esprime una comune e infinita gratitudine. Un momento unico! (…)

DANCE OVERVIEW, January 2023


"RELAZIONI PERICOLOSE"

(….) Così come de Laclos con il suo romanzo “libertino” intendeva denunciare il lato oscuro del razionalismo illuminista portato alle sue estreme conseguenze (e in tal senso, per certi versi, lo si può imparentare con le controverse opere del Marchese De Sade), allo stesso modo Davide Bombana vuol farci riflettere sull’horror vacui delle relazioni odierne, sul cinismo e la mancanza di empatia che caratterizzano i rapporti interpersonali nell’era di Tinder e dei social network. I pas de deux, il miscuglio tra danza neoclassica ed estrose figurazioni moderne, la freddezza di certe scene oniriche nelle quali si materializza un teatrino dei sentimenti, l’agire talvolta sonnambulico dei personaggi e dei loro “alter ego”, così come una certa ironia nel sottolineare con la danza alcuni passaggi musicali, riflettono con cura e intelligenza questo sottotesto, evitando didascalismi eccessivi e restituendo un ’700 pop e insolitamente familiare. (…)

ROBERTO GIAMBRONE, La Repubblica, April 2022


"DIES IRAE"

(…) “A splendid Dies Irae” from the Verdi Requiem danced by the Teatro Massimo’s ballet”

MICHAEL MILENSKI, Opera Today, January 2021

(…) una storia di claustrofobia emotiva e fisica da cui si esce solo a tratti e con gesti violenti (l'esplosiva, “come un colpo di cannone”, coreografia sul Dies Irae che modifica la lingua cinematografica (…)

LEONETTA BENTIVOGLIO, La Repubblica, January 2021

(…) uno choc il lampo del Dies Irae, Verdi, coreografia di Davide Bombana (…)

CARLA MORENI, Il Sole 24 Ore, January 2021

(…) Struggente il coro disseminato nei palchi diretto da Ciro Visco e la coreografia del Dies Irae di Davide Bombana (…)

PIERO VIOLANTE, La Repubblica Palermo, January 2021

(…) Sempre il coro accompagna il corpo di ballo nell’imponente, fantasmatico tableau coreografico firmato da Davide Bombana, quando un piccolo drappello di danzatori invade la sala con il Dies Irae dal Requiem di Verdi: terribile memento mori, a poche ore dal giorno del 120° anniversario della morte del Bussetano (…)

GIUSEPPE MONTEMAGNO, www.conessiallopera.it, January 2021


"ROMEO E GIULIETTA (Versione Covid)

(…) In questa rielaborazione Bombana sposta i brani musicali per farne uno spettacolo tutto danzato, tralasciando i momenti di pantomima. È la danza, e solo lei, a raccontare con un linguaggio semplice e toccante la storia. Certo non mancano i passi a due del balcone e della camera da letto architettate con sapienza da Bombana, e che i protagonisti Linda Messina e Michele Morelli affrontano con bella tecnica e forza espressiva. Ma è tutta la compagnia, come si diceva, a dare prova di bravura. In tempo di Covid l’impegno dei danzatori italiani è meritorio. (…)

SERGIO TROMBETTA, La Stampa, Dicembre 2020

(…) Bombana ha ripreso pel l'occasione un suo successo: la produzione che firmò nel 2015 per i giovani del Balletto di Toscana ispirata alla vicenda dei due ragazzi innamorati, di etnie e religioni diverse, che vennero trucidati durante la guerra in Serbia (…) Non c'é solo coerenza drammaturgica sostenuta da un intelligente uso della partitura di Prokofiev. C'è anche sensibilità ed empatia che rende i personaggi, tutti, comprensibili nelle loro luci ed ombre. a partire dai due innamorati cui Bombana regala due duetti e un finale toccanti, pudichi e vibranti di tenerezza. i doverosi rimaneggiamenti dovuti al distanziamento non inficiano la coreografia, che é talmente dinamica ed esplosiva nei duelli, tra salti e scivolate, e nei contrasti tra le due fazioni, stilisticamente caratterizzate, che non si nota il distacco. Gli innamorati (anche nella vita) Michele Morelli e Linda Messina invece possono infondere dolcezza sincera ai loro duetti. La compagnia partecipa con passione: tra tutti svettano il Mercuzio di Alessandro Cascioli e il Tebaldo di Riccardo Riccio. Un buon, coraggioso inizio.

SILVIA POLETTI, Danza&Danza, Febbraio 2021


"CANTUS"

(…) Più dinamico e drammatizzato il breve duetto Cantus, da Galathea’s Myths dello stesso Bombana su musicha di Arvo Pärt, che Alessandro Cascioli ed Emilio Barone hanno interpretato con slancio (…)

(…) More dynamic and dramatized is the brief duet Cantus by Bombana himself, taken from Galathea’s Myths and set to music by Arvo Pärt, which Alessandro Cascioli and Emilio Barone performed with verve (…)

ROBERTO GIAMBRONE, Danza&Danza, Danza&Danza International, Ottobre 2020

(…) In scena Alessandro Cascioli ed Emilio Barone, come ombre riflesse su uno stesso specchio lucido e oblungo, che incrina i movimenti, li contorce, rivelando profondità psichiche e caratteriali irrequiete e tortuose. Drammaturgia che si fonde, nell’accrescersi ritmico della danza, sui corpi agili, nervosi e opposti dei due artisti: il Cascioli selvaggio, esplosivo, incontenibile; Barone minimale, glaciale, controllato. Danza contemporanea, di puro ingegno, priva di finimenti, retorici spesso superflui. (…)

ENRICO ROSOLINO, VERVE Magazine, August 2020


"RIPAR-TÄNZE"

(…) L’affiatato e maturo Corpo di Ballo del Massimo è stato protagonista di un intenso e liberatorio rito collettivo, una “danza furiosa di solitudine” nella quale gli interpreti, in austeri completi e tute grigie, hanno saputo restituire le emozioni e i turbamenti di quest’epoca incerta: dallo smarrimento dinanzi ad un corpo ferito alla forza operosa dell’ensemble.(…)

(…) The Massimo’s harmonious and mature company starred in an intense and liberating collective rite, a “furious dance of solitude” in which the performers – dressed in austere suits and grey overalls – proved capable of re-evoking the emotions and turmoil of this uncertain time: from dismay when faced with a wounded body to the industrious force of the ensemble (…)

ROBERTO GIAMBRONE, Danza & Danza, Ottobre 2020

(…) Il linguaggio coreografico appare corposo, pervaso da grand sautè en tournant e da sorprendenti composite ampissime legazioni in sissonne ed echappé. Le fila dei danzatori in scacchiera perpetrano, perfetti, il distanziamento che è poi quello della nostra quotidianità, pur intersecandosi e agognandosi, spesso. La solitudine degli artisti appare ineluttabile. Non vi è un solo tocco tra i corpi ma questi, come finalmente risvegliati e mossi a nuovo slancio vitale, si muovo sincronici pur nel tremore di braccia e mani, scambiandosi, taumaturghi vicendevoli, espressività e forme. Il corpo di ballo in scena per Ripar-Tänze, causa regole anti-covid19, non è al completo. I danzatori esecutori in questa produzione sono in numero ridotto (benché dal teatro giungano giubilanti notizie di fresche stabilizzazioni tra i ballerini). L’effetto prodotto però è esplosivo, è una danza che turba, trascina, comunica diretta e risoluta. Adempie al suo compito di riportare i tersicorei in scena. (…) La danza che ritorna in scena è il segnale inequivocabile e squillante d’una ormai sempre più possibile rinascita dell’umanità. Ripar-Tänze nasce nel solco della concerta riscoperta dell’unico elemento terreno in grado di elevarci, salvarci, il fulgore dell’arte.

ENRICO ROSOLINO, VERVE Magazine, August 2020


"ARCAICO"

(…) Senza prescindere dalla formazione classica, che contribuisce a una resa finale perfetta e ammaliante, Bombana spoglia i danzatori da tutù e scarpette con la punta di gesso, da tecnicismi codificati, da giri e salti. Tra assoli e passi a due, i danzatori mostrano le possibilità di un fisico nerboruto e armonico ma infrangono positivamente le aspettative dello spettatore: dove quest'ultimo si aspetta salti e giri, gli interpreti si lanciano verso il basso o si bloccano. Parallelamente Katia Pesti smonta il pianoforte e lo suona in modo non tradizionale: con una serie di strumenti sfrega, pizzica e colpisce le corde all’interno dello strumento a coda, esplorandone le più svariate potenzialità e creando suoni versatili più che dissonanti. Questo modo di fare musica si sposa felicemente con la voce di Gabon Dabiré, cantante ma anche suonatore di talking drum, kalimba e sonagli africani. È un ritorno al rito e all’origine, dalle eteree e bianche villi del balletto romantico a nere e terrene figure che intendono ripristinare il mondo a favore della tolleranza, della comunicazione, del rapporto con l’altro.

BENEDETTA COLASANTI, www.recensito.net , MAGGIO 2018

(…) Sul filo delle sonorità multietniche lungo il corso dei millenni, la coreografia di Bombana va alla ricerca di un’arcaicità multiculturale ricca di simboli, movimenti, staticità e dinamiche che integrano un’unica omogenea cultura dei popoli del pianeta per farne “un antidoto e una protesta contro la crescente intolleranza, incomunicabilità e profonda paura alla base dei rapporti umani: un monito a ritrovare una dimenticata, ma forse non ancora perduta, apertura e accettazione dell’altro”, come recita la nota di presentazione ad Arcaico. Calorosa l’accoglienza di un pubblico folto e attento, che ha salutato con un lungo applauso la performance di musicisti e danzatori (…)

PIERO MEUCCI, www.stampatoscana.it, MAGGIO 2018


"ROMÉO ET JULIETTE"

(…) Wie Berlioz mit der Musik setzt auch Bombana mit dem Tanz auf den Ausdruck der Gefühle. Die Handlung ist ohnehin bekannt, Romeo und Julia sind Teil der westlichen Kulturgeschichte. Sowohl Vandervelde als auch die Erste Solotänzerin Yakovleva kommen mit Bombanas expressiver Tanzsprache bestens zurecht. Vandervelde zeigt eine reiche Palette von Gefühlen, flammende Liebe und beklemmende Sorge (…) Erschütterung und tosender Applaus beschließen den fantastischen Abend.

DITTA RUDLE, Tanzschrift, MÄRZ 2019

(…) Als die Kompanie unter dem Jubel des Publikums nach der Premiere von Davide Bombanas Choreographie nach Hector Berlioz‘ gleichnamiger Symphonie Dramatique auf der Bühne der Wiener Volksoper steht und schließlich Bombana und der Ausstatter Thomas Jürgens dem riesen Reigen der Beteiligten (…) komplettieren, ist eine Beteiligte nicht dabei: die Lichtkünstlerin rosalie. Sie starb vor 6 Monaten über den entwürfen zu diesem Ballett (….) doch sie war an diesem Abend ja schon dort gewesen, noch während des Stücks, in einem sublimen Moment gleich am Anfang des zweiten Teils, als Julia zu Grabe getragen wird (….) Er lässt Rosenblätter auf das Katafalk mit Julia regnen. Das ist seine Hommage an rosalie. Mit ihm verband sie eine lange Zusammenarbeit und wie gut sich beide künstlerisch ergänzten, konnte man in den letzten Jahren in Karlsruhe bewundern, wo sie Bombanas „Prozess“ nach Kafka ausgestattet und er die Ballettszene zu Wagners Tannhäuser in rosalies Bühnenbildern und Kostümen choreografiert hat. Da begegneten sich ganz neue Wunder. Das großte aber nun in Wien: der Rosenregen für rosalie.

ANDREAS PLATTHAUS, Frankfurter Allgemeine Zeitung, DEZEMBER 2017

(…) Klar gezeichnete Charaktere Davide Bombana fächert hier also ein sehr aktuelles Themenspektrum auf, das vom Bühnenbild der vergangenen Juni verstorbenen Künstlerin Rosalie effektvoll mitgetragen wird. Die Erzählung ist leicht nachvollziehbar, die Choreografie bietet eine klare Zeichnung der Charaktere. Entsprechend begeistert klang der Premierenapplaus.

HELMUT PLOEBST, Der Standard, DEZEMBER 2017

(…) Eine künstlerische Vision, wie sie sehr selten zu sehen ist – die raffinierte Choreographie Bombanas und die überschäumende Kreativität der verstorbenen „Rosalie“ (Gudrun Müller), die sich in den poetischen Paradiesvögeln ebenso offenbarte wie in den glitzernden Kostümen der reichen Capulets zum schönsten und berühmtesten Musikstück dieser getanzten Symphonie, der großen Festmusik. Subtil der Pas des Deux von Roméo und Julia, großartig der Ball und erschütternd die Begräbnisszene in der Familiengruft. Hervorragend das karge Bühnenbild und vor allem die effektvolle Lichtregie (Thomas Jürgens) (…) Grandios das Orchester der Volksoper Wien unter der Stabführung von Gerrit Prießnitz und der verstärkte Chor der Volksoper. Die starke Besetzung bei den Solisten verleiht dieser Inszenierung Kraft – konkurriert aber mit den tänzerischen Leistungen. In einem derart facettenreichen Gesamtkunstwerk ist das Austarieren der kontrastierenden Elemente die entscheidende Herausforderung.

CHARLES RITTERBAND, klassik-begeistert.at, DEZEMBER 2017

Der italienische Choreograf Davide Bombana hat für das Wiener Staatsballett zur romantischen Musik von Héctor Berlioz ein Ballett geschaffen, in dem er den Focus in William Shakespeares jedem Kind bekannten Liebesdrama auf den gesellschaftlichen Aspekt und die Ursache des Dramas, den blutigen Zwist zwischen den rivalisierenden Familien, richtet. Die Uraufführung in der Volksoper zeigte ein eindrucksvolles Tanzdrama mit der "Symphonie dramatique Roméo et Juliette". Die Solist*innen des Staatsballetts, Maria Yakovleva, Masayu Kimoto, Rebecca Horner und Roman Lazik wurden mit ebenso begeistertem Applaus bedankt wie die übrigen Mitwirkenden samt dem Choreografen Bombana und dem Dirigenten Gerrit Prießnitz. (…) Jetzt addiert Choreograf Davide Bombana auch noch den Tanz dazu, und weil er sich ganz der Musik unterordnet, fügen sich die Pas de Deux, Solos und Ensembleauftritte nahtlos ein. Bald wird man das Liebespaar auf der Ballettbühne nicht mehr mit Sergej Prokofjew allein assoziieren (…)

DITTA RUDLE, tanz-schrift.at, DEZEMBER 2017

Davide Bombana hätte es sich auch leichter machen können. Viel leichter sogar. Ist doch Hector Berlioz’ "Roméo et Juliette" alles andere als eine gefällige Steilvorlage für einen Choreografen. Ganz im Geigenteil. Denn für seine 1839 uraufgeführte "Symphonie dramatique" (op. 17) benötigte der französische Komponist neben dem Orchester und dreier Vokalsolisten auch noch einen großen Chor samt Zusatzchor. Und diesen muss man erst einmal in jede neue Choreografie des Shakespeare-Stoffes sinnvoll integrieren. Davide Bombana gelingt das bei seinem – nach "Carmen" – zweiten abendfüllenden Ballett für das Staatsballett in der Volksoper gut. Leuchtstäbe und Metallkonstruktionen prägen die Szenerie, für die ein letztes Mal die im Juni verstorbene Bühnen-,Kostüm- und Lichtkünstlerin rosalie (Gudrun Müller) verantwortlich war. Auf, neben und unter diesen Gerüsten sind der exzellente Chor und Zusatzchor (Einstudierung: Thomas Böttcher) platziert. Wie in der antiken Tragödie wird der Chor als Kommentator und bisweilen Agitator des Geschehens eingesetzt. Und dieses kann sich dank Bombana und rosalie wirklich sehen lassen. Denn Bombana lässt mit den Capulets – sie könnten ihren bunten Kostümen nach auch Leonard Bernsteins "West Side Story" entsprungen sein – und den herrschenden Montagues zwei Gesellschaftsschichten aufeinanderprallen. Dass es hier sozial brodelt, wird bereits in den ersten Szenen klar. Befeuert werden die Konflikte durch die von Bombana eingeführte Figur der Königin Mab, die beide Parteien gegeneinander ausspielt. Rebecca Horner tanzt diese Mab mit ungeheurer Intensität. Wie ein Kobold oder Satyr irrlichtert diese Mab, wuselt herum oder setzt zu Bockssprüngen an. Horner gestaltet eine starke Figur. Die von Bombana angestrebte Einheit zwischen Musik, Gesang, Tanz und Bildender Kunst funktioniert ganz gut. Dass einmal dieser Aspekt, einmal jener die Oberhand gewinnen muss, liegt in der Natur der Sache. Wie gesagt: Man hätte es sich auch leichter machen können.

PETER JAROLIN, Der Kurier, DEZEMBER 2017

Es ist einer der besten Markenartikel in der Welt des heutigen Kulturkonsums – und dazu ein nicht einmal patentierter: ‚Romeo & Julia‘. William Shakespeare schuf um 1595 dieses Superprodukt, welches ab romantischen Zeiten so richtig zu boomen begann. Ja, super, nach wie vor! Der von der Mailänder Scala und Béjarts ‚Ballett des XX. Jahrhunderts‘ kommende Choreograf Davide Bombana, sympathisch und von den Tänzern des Wiener Staatsballetts gern gesehen, hat sich eingelassen, als potenter Könner eine eigene Version dieser Liebesgeschichte für die Wiener Volksoper zurecht zu zimmern. Handwerksarbeit, eine seriöse? Ja. (…) Masayu Kimoto ist ein Romeo edelsten Zuschnitts im rauhen Klima der Veroneser Macht- und Unterdrückungskämpfe. Darüber steht Maria Yakovleva, die unter Bombanas Anleitungen ihre volle Palette an fraulich liebender Ausdruckskraft, als anschmiegende, höchst gefühlstief reagierende Juliette ausspielen darf. Sehr positiv an diesem Abend: Orchester und Sänger wie Chor der Volksoper finden zur gemeinsamen Wiedergabe einer hierzulande so gut wie unbekannten hörenswerten Musik organisch zusammen. Und die Tänzer erfreuen, keine Überraschung, mit absolut feinen Leistungen und werden gefeiert. Dazu steht lockend über allem: Romeo & Julia. Pardon: ausnahmsweise diesmal ‚Roméo et Juliette‘.

MEINHARD RÜDENAUER, Der Neue Merker, DEZEMBER 2017

 

"CARNEVALE DEGLI ANIMALI"

Eleonora Abbagnato sceglie Bombana per l'opera di Saint Säens, il "Carnevale degli animali", e fa centro. Semplicemente meraviglioso punto. Un lavoro ideato con grande intelligenza,  buon gusto, freschezza che nelle pieghe di una finta semplicità,  invece, ha una struttura importante, una coreografia per nulla facile, anzi, il linguaggio di Davide Bombana impone tecnica,  fluidità,  grande interpretazione,  dinamica.(...) Entrambi gli spettacoli hanno presentato una messa in scena colorata,  scenografie suggestive, in particolare salta agli occhi l'originalità e la bellezza dei costumi di Anna Biagiotti (...) Tutto è pensato per catturare l'attenzione di un giovane pubblico, la scelta delle due opere non è lasciata al caso ma è atta a non far perdere l'attenzione,  i lavori non sono affatto banali, anzi al contrario: in particolare,  il "Carnevale degli animali " ha una struttura coreografica piuttosto complessa. Bombana rispetta il tono di Divertissement pensato dal compositore con danze eterogenee in linea con le atmosfere multiformi e colorate di un mondo animale istintivamente gioioso e caotico.  È suggestivo il finale: il celebre pezzo "il cigno" chiude il balletto dopo un prefinale sfavillante ma non è il meraviglioso uccello bianco sulle punte, l'animale ha le piume impregnate di petrolio e, non riuscendo più a volare si lascia lentamente morire mentre entrano in scena tutti gli animali che si girano a guardare il pubblico come per chiedere un aiuto.

MONICA RATTI, Dance & Culture, APRILE 2016

 

"ROMEO E GIULIETTA"

(…) Fresco, poetico e intenso il nuovo Romeo e Giulietta firmato da Davide Bombana per Balletto di Toscana Junior guarda la storia shakespeariana sottolineando i legami con le tragedie di oggi. Quelle legate agli scontri etnici. (…) Bombana tratta la materia con sensibilità affidandosi alla musica di Prokofiev che rielabora con sapienza mantenendone comunque il pathos e sviluppa la vicenda attraverso una danza-danza che ha il pregio, raro di questi tempi, di sintetizzare nella purezza dei gesti, con efficace immediatezza lo svolgersi dei fatti e il divenire delle passioni, i turbamenti, gli stati d'animo dei personaggi (…)

SILVIA POLETTI, Danza&Danza, DICEMBRE 2015

(…) Le scene imprescindibili: il passo a due del balcone, lo sposalizio, l’amore consumato in una stanza, permangono ma sono trasformate. L’ardore sopperisce a certi momenti in cui la pienezza musicale richiederebbe ben più di una ventina di interpreti e azioni collettive, qui, di necessità schematizzate. Funziona, tuttavia, l’idea di stendere un gran lenzuolo bianco per consumare nozze consacrate dal solo Maometto, con la visione di Romeo e Giulietta nude-look, traboccanti di baci e intensa passione senza forme classiche. Funziona pure la fuga dei due amanti, lo sparo che sospende la musica il confronto raggelante tra Serbi e Bosniaci: rigidi in file contrapposte, con i due giovani uccisi al centro. C’è poi il ritorno, prassi circolare, al dolore delle madri. Con danza pulita, originale nei duetti, e ottimi interpreti, la fortunata pièce va ad aggiungersi alla lista ormai non piccola di consimili agganci tra Shakespeare e le nefandezze della cronaca.

MARINELLA GUATTERINI, Il Sole 24ore, MARZO 2016

(…) Bombana è forte di una solida formazione classico accademica, maturata alla scuola e nel Teatro della  Scala dove  ha vissuto i Romeo e i Mercuzio di Ashton e Cranko, e di molteplici e significative esperienze europee.  ll retaggio paga, ma il coreografo, da subito, sorpassa quegli stili, e stringe alla gola la platea. Lavora per essenzialità della trama e modernità del taglio, toglie I fronzoli medioevali e centra lo zoom sulla storia recente: La guerra nei Balcani, e il paradigma stilizzato di una vera storia d'amore, conclusa nel sangue. La famiglia di Romeo, i Montecchi, cristiani e occidentali, si scontra con i Capuleti musulmani di Giulietta. L’opposizione è nei gesti, nelle vesti, nel porgere, e nella compiuta ellisse di fraseggi e scansioni che fanno scintillare allo specchio la partitura. La freschissima malleabilità dei corpi del JBdT è lanciata a tutto volume: fende lo spazio e ferisce l'aria in un carosello di prese, voli e fusioni dinamiche. Il ventaglio che esplora e distilla ogni possibilità tocca lo zenit nella scena d'amore, quando un lenzuolo diventa stanza bianca e cielo di passione, bruciata al calor bianco ma senza le consuete esibizioni di nudo integrale che ci affliggono. (….)  il merito di una prova così cesellata è doppio: nel talento del coreografo, modesto nel definire 'da camera' un'epica versione del dramma; nel solido staff e le competenze che Cristina Bozzolini, 'zarina' attiva h24, ha creato ln decenni d'impegno, oggi coadiuvata da Sabrina Vitangeli (…)

ERMANNO ROMANELLI, Danza&Danza, MARZO 2016

La versione di "Romeo e Giulietta " di Davide Bombana per la compagnia del Balletto di Toscana Junior è come un piccolo pianeta che risplende di luce propria.(...) Un coreografo professionalmente e anagraficamente maturo, e accreditato a livello internazionale, che accetta la sfida di creare un balletto per talentuosi ballerini "in boccio" (la loro età va dai 16 ai 21 anni) fortemente motivati e rigorosamente preparati da Cristina Bozzolini. Bombana con straordinaria lungimirante attualità trasforma l'immortale storia dei due nobili amanti di Verona in un conflitto socio culturale ed etnico religioso del terzo millennio (...) Un balletto chiaramente leggibile nel messaggio che traspare dall'ossatura drammaturgica, dal taglio registico e dall'eloquente sinteticità(...) Non pochi sono i momenti emozionanti in questo "luminoso" balletto come il delicato passo a due di Romeo e Giulietta,  che riecheggia la celeberrima "scena del balcone" o quella della notte d'amore nella camera di Giulietta che Bombana richiama grazie ad un grande lenzuolo bianco che copre/scopre i corpi dei due ragazzi. Originale e commovente è la corsa verso la felicità che Romeo affronta sicuro e a viso aperto mentre Giulietta,  all'inizio titubante, affianca poi il compagno radiosa e felice in un inno alla vita e all'amore soffocato dalla disumanità degli uomini.(...) E bravo è Davide Bombana,  lui coreografo incline all'accademismo classico e moderno, forgia per questi stupendi ragazzi di Cristina uno stile e un linguaggio di matrice contemporanea che esalta le loro potenzialità espressive con legati morbidi eppure forti,  con l'intensità dei gesti e del violento, eppure trattenuto,  scalciare delle gambe, con le energiche e fluide prese,  con i veloci cambrés, in un continuum di danza pura e vorticosa (...) 

GABRIELLA GORI, Teatro Online Firenze, DICEMBRE 2015

Diciamolo subito: il Romeo e Giulietta di Davide Bombana per lo Junior Balletto di Toscana su una riduzione della partitura di Sergei Prokofiev è un balletto davvero molto ben riuscito. E i motivi sono facilmente individuabili. Innanzitutto da un punto di vista coreografico e drammaturgico la storia non conosce cedimenti ed è molto ben narrata. (...) A quattrocento anni esatti dalla morte di Shakespeare la sfida tra gli amanti di Verona e Tersicore è ancora aperta. Ma soprattutto vincente se orchestrata così bene come in questo caso. (...) Bombana sceglie di ambientare la vicenda a Sarajevo ai tempi del conflitto balcanico. Inalterata rimane la rivalità tra le due famiglie: qui però Romeo è serbo e Giulietta musulmana. (...) Bombana ama molto i "cambrés" flessuosi e pronunciati ed è uno degli stilemi che utilizza maggiormente: nel duetto d'amore tra i due innamorati questo stilema tocca il suo apice, complice un grandissimo lenzuolo bianco, dove i movimenti degli amanti sembrano occupare l'intera scena. Viene abbandonato anche l' escamotage più poetico e, perché no, favolistico: Giulietta non beve nessun filtro. I due ragazzi decidono semplicemente di scappare da Sarajevo. Vengono però uccisi da una serie di colpi di mitra. Giulietta ha solo il tempo di strisciare a terra per accasciarsi sul corpo dell'amato.  Ed è l'immagine dei due giovani amanti addossati l'una sull'altro che apre e chiude il balletto quasi a cercare un ordine che la guerra e l'odio non possono dare. (...) Molti e prolungati gli applausi anche a scena aperta.

MATTEO IEMMI, Danza Effebi, GIUGNO  2016

 

"POLYCHROME DANCES"

(…)Erst drei Wochen alt ist die Produktion »Polychrome Dances« nach Musik von Leoš Janácek, choreografiert von Davide Bombana. Voller Spannung und optimistischer jugendlicher Energie ist das am 22. November dieses Jahres am Münchner Nationaltheater uraufgeführte Stück, das Geschichten erzählt vom Sich-Begegnen und -Begehren, vom Anbandeln und wieder Loslassen, vom Balzen, Posieren und Schmeicheln. Umgesetzt wird all das in atemberaubender Perfektion, scheinbar spielerisch leicht trotz des rasanten, an akrobatischen Street Dance erinnernden Tempos und der deutlichen Verankerung im anspruchsvollen klassischen Ballett. Schön, dass das Programm kurzfristig zugunsten dieser »vielfarbigen Tänze« geändert wurde. (…)

MAIN-ECHO, ASCHAFFENBURG, NOVEMBER 2015

(…) Und schließlich die Uraufführung „Polychrome Dances“ des ehemaligen Staatsballett-Solisten Davide Bombana: Die Bewegung fließt, strömt hier unmittelbar aus der Mitte des Körpers - leidenschaftlich im Einklang mit der Musik, der Suite zu Janáceks Oper „Das schlaue Füchslein“. Und so wie die zehn „Juniors“ diese abstrakte Choreografie mit allen Sinnen annehmen, erleben wir Hingabe, Drama, Jubel – eine Hymne an den Tanz.

MALVE GRADINGER, tanznetz.de, NOVEMBER 2015

 

"DER PROZESS"

(…) wird Davide Bombana nicht auf eine banale Weise konkret. Er versucht erst gar nicht etwas zu erzählen, sondern belässt dem Ballett seinen Assoziationsreichtum umd seine Gegenwärtigkeit. Stark sind deshalb nicht nur die Gruppenszenen, die sich in vielfacher Weise interpretieren lassen. Stark ist vor allem auch eine Parabel wie „Vor dem Tor des Gesetzes“: Immer wieder wird hier dem Landsmann (Brice Asnar) ein Eintritt verwehrt, obwohl rosalie ganz konsequent offenlässt , ob er das Tor lediglich imaginiert oder ob es schattenhaft existiert. Vieldeutig bleibt alles in diesem Ballett, vielschichtig wie die Musikcollage, die Kompoösitionen von Walter Fähndrich, Einojuhani Rautavaara, Olivier Messiaen und Peteris Vasks so raffiniert ineinander schiebt, als wären sie Teil eines großes Ganzes, das selbst Kernsaätze Kafkas noch bruchlos integriert.Eindeutig ist nicht nur der Anfang. Eindeutig ist vor allem ein Ende, das sich nachhaltig der Erinnerung einprägt: Josef K. wird nicht, wie es im Buch heißt, ein beidseitig geschärftes Fleischmesser ins Herz gestoßen, während sich die Hände des anderen „Herrn“ um seine Gurgel schließen. Flavio Salamanka wird vielmehr wird vielmehr auf einen Stuhl gesetzt, ihm werden die Füße gefesselt, dann wird er kopfunter in die Höhe gezogen. Wie von Stromstößen erschüttert, bäumt sich ein letztes Mal sein Körper auf, bevor er erstirbt: ein durchaus zeitgemäßer Schluss, wie man ihn nicht ¬unbedingt vom Badischen Staatsballett erwartet hätte.Schon gar nicht von einem ¬Elegant wie Flavio Salamanka, der an diesem Abend über sich hinauswächst und sich als ein überragender Charaktertänzer erweist, von dem man sich in Karlsruhe noch Großes erwarten darf.

HARTMUT REGITZ, Stuttgarter Nachrichten, APRIL 2015

(…) Josef K. ist allein. Er ist es zu Beginn dieses Ballettabends, und so viele Tänzer ihn später noch umgeben werden – er bleibt allein, bis zu seinem Ende. Davide Bombanas Ballett „Der Prozess“ am Badischen Staatstheater Karlsruhe nach Franz Kafkas Romanfragment ist ein bestechend eindrückliches Kunstwerk geworden, das die inneren Konflikte des Protagonisten greifbar macht und seine Isolation von der Umwelt unterstreicht.Gemeinsam mit rosalie, die für Kostüme und den „Medien-Licht-Raum“ (so heißt es treffenderweise im Programmheft) verantwortlich zeichnet, hat Bombana ein futuristisches Zukunftsszenario entworfen. Auf mehreren, die Bühne umgebenden und diese zeitweise durchbrechenden schmalen Wänden entsteht über matrixartige Video-Mosaikflächen eine digitale Struktur, eine verpixelte Welt. (…)lavio Salamanka schenkt dem Protagonisten mit seiner präzisen Ausführung und seiner darstellerischen Kraft eine ganz besondere emotionale Tiefe. Wie wundersame Auszeiten stehen zwischen den Szenen der Bedrohung die Begegnungen Joseph K.s mit den Frauen, mit Fräulein Bürstner (Bruna Andrade), der Frau des Gerichtsdieners (Rafaelle Queiroz) und Leni (Blythe Newman): Sinnliche, anmutige Duette voller Anziehung. Sie bieten ihm kleine Refugien, Schutzräume. (…)Davide Bombana hat eine dramaturgisch durchdachte Szenenabfolge choreographiert, vermeidet es aber, allzu konkret nachzuerzählen. Das entspricht der fragmentarischen Vorlage und erweist sich als großer Gewinn: Vielmehr zeigen Bombana, rosalie und das Karlsruher Ballettensemble die große Furcht von Josef K., seine Verlorenheit in einer Welt, die nur noch aus Technik besteht. Zuletzt, wenn der fortgeschrittene Prozess ihn sein Leben kostet, wird er an Seilen kopfüber in die Luft gezogen. Es ist eine pessimistische, aber vielleicht die zeitgemäßeste und anschaulichste „Prozess“-Adaption, die man sich vorstellen kann.

BETTINA WEBER, Die deutsche Bühne online, APRIL 2015

(…) Bombana findet jedoch einen eigenständigen Zugriff auf die Geschichte und versucht nicht, die Handlung minutiös im Tanz nachzuvollziehen. Stattdessen interpretiert er in einzelnen Szenen das verhältnis des Josef K. einerseits zu den im Roman wichtigen Frauengestalten, Fräulein Bürstner, Leni und der Frau des Gerichtsdieners, anderseits zu der ihn umgebenden unpersönlichen Masse. (…) Im erotisch aufgeladenen Pas de deux umkreisen sich Flavio Salamanka als Josef K. und Bruna Andrade als Fräuöein Bürstner sensibel und zurückhaltend. (…) Im krassen Gegensatz dazu choreografiert Bombana im darauffolgenden Bild K.´s Arbeitswelt in der Bank als lautes synchronisiertes Bewegungsgewitter.(…) Josef K., so viel steht fest, kann sich seinem Schicksal nicht entziehen. Doch sein Beispiel, wie es davide Bombana eindrücklich inszeniert, ist bis heute eine Warnung.

KATHRIN HORSTER, Stuttgarter Zeitung, APRIL 2015

Verstörend und dunkel wie die Romanvorlage: Choreograf Davide Bombana inszeniert Kafkas "Prozess" in Karlsruhe als Tanz und setzt die ausweglose Geschichte von Josef K. dabei brillant in Szene.(…)Franz Kafkas Romanfragment "Der Prozess" lässt die Frage nach der Realität seiner dunklen Handlung offen. In seinem Ballett "Der Prozess" unterstreicht Choreograf Davide Bombana die verstörende, surreale Seite von Kafkas Text. Das Stück wurde jetzt im Badischen Staatstheater Karlsruhe mit großem Erfolg uraufgeführt. (…)Salamanka trägt das 75 Minuten dauernde Stück durch eine bemerkenswerte Präsenz. Er tanzt nicht nur technisch brillant, er verkörpert überzeugend die Verletzlichkeit des verstörten Anti-Helden Josef K.. Trost findet Josef K. nur bei den Frauen. In drei unterschiedlichen, fließend getanzten Pas de deux mit den drei Frauenfiguren aus dem "Prozess" entsteht eine Nähe zwischen zwei Menschen, die aber nie von Dauer ist.Schrille Horrorwesen deuten Josef K. als Schuldigen aus. Am Ende lässt er sich von den zwei Wärtern zur Hinrichtung schleifen. Mit dem Kopf nach unten hängend, blutet er zuckend aus. Ein brutales Schlussbild für einen brillant umgesetzten Psycho-Horror-Trip, der das Premierenpublikum begeisterte.

NIKE LUBER, Badische Zeitung, APRIL 2015

(…) Davide Bombana versucht erst gar nicht, eine zusammenhängende Handlung zu erzählen, sondern kreiert szenische Minidramen, die zu dichten Klangkollagen autark für sich stehen. Nur der Anfang und das Ende sind gesetzt, alle anderen Einzelteile könnten auch in der Reihenfolge durchmischt werden, es würde dramaturgisch nichts ändern. Außer, dass es so eine ausgewogene Mischung zwischen Soli, Duetten und Ensembleszenen gibt. Bombanas Choreografie würde auch ohne die Bezüge zu Kafka gut funktionieren, sie analysiert den Menschen in einer technisierten Welt. (…)Kontrastreich beamt Bombana aber plötzlich den Richter in die Mitte der Bühne. Das hohe Gericht sitzt in rotem Trikot mit aufgedruckten Röntgenstrahlen auf einem Thron, überall flackert und blitzt es bis zur digitalen Reizüberflutung. Gesichtslose Zeugen mit Masken werden zu Cheerleadern. Das Ganze nimmt absurde Züge an wie bei einem mittelalterlichen Veitstanz. Josef K. liefert sich mit dem Richter (Admill Kuyler) ein Duett als Duell, im Hintergrund überwacht eine riesige Iris das Geschehen. Davide Bombana durchdringt die Thematik bravourös und findet eigene Bilder für einen literarisch bis zur Erschöpfung interpretierten und doch nicht erklärten Stoff. Seine Tanzsprache ist klar und nachvollziehbar. Am Ende lässt er Josef K. an den Füßen kopfüber nach oben ziehen, zucken und zappeln bis er leblos unter der Decke baumelt. Das eindringliche Ende einer bildstarken Choreografie.

NATALI KURTH, SWR 2 Kultur, APRIL 2015

 

"LIAISONS DANGEREUSES" 2015-2018

C’est une reprise épurée, très lisible et passionnante des Liaisons dangereuses, créées par Davide Bombana en avril 2015 pour le ballet du Capitole : sur le lit toujours dangereusement incliné se danse une sensualité sans retenue ; pas de deux, duos et duels disent étreintes, fureurs et hésitations, et la manipulation serpente de chaise en chaise, inoculant son venin implacable. Les lettres sont écrites, transmises, lues, déchirées, froissées, jetées. Mains et bras pervertissent les têtes qui se soumettent. La chorégraphie est sans temps mort, rythmée, athlétique, très expressive, parfaitement exécutée...

Catherine Tessier su: Danse | Commentaires Blog 31 Culture, GENNAIO 2018

(…) Ces "Liaisons dangereuses" sont diablement efficaces. Car le choréograph a l'art de la trame narrative, de savoir dessiner des personnages vivants et bien différents, tout comments de maîtriser des ensembles percutants. Bombana travail donc le pas deux sous toutes ses formes. Presque agressif quand il s'agit de séduction/domination, plus enjôleur et romantique avec la Jeune Cécile de Volanges, très sensuel avec la Marquise de Merteuil, dans l'abandon avec la présidente de Tourvel. L'art du pas de deux déssine ici très bien les rapports de force, d'amour et de tromperie entre les personnages. (…)

AMELIE BERTRANDE su "Danses avec la plume", GENNAIO 2018

(…) Les Liaisons dangereuses de Bombana déploient donc une fresque peinte, à grands coups, du rouge de la passion, du noir de la jalousie et du jaune du dépit, essentiellement portée par le personnage de la marquise en mante (très peu) religieuse. Dans un enchaînement précipité de scènes et de situations, le ballet narratif dispense une abondante chorégraphie de mouvements centrifuges, de tours et d’arabesques, pimentée d’une pincée de gestes érotiques à peine suggérés. Les danseurs du Capitole défendent vaillamment la pièce, en s’acquittant des difficultés techniques, et en tenant, sur la longueur, une éprouvante dépense d’énergie. (…)

DOMINIQUE CRÉBASSOL, Danser, APRIL 2015

(…) la chorégraphie prend davantage de consistance dans les solos et les duos. Le solide Valmont de Davit Galstyan, la belle et grave douleur de Julie Loria en présidente de Tourvel suscitent l’adhésion. (…)Les deux solos de la Merteuil sont structurés en deux parties : dans un deuxième temps, la marquise réédite sa danse, démultipliée sur le corps de ballet féminin, faisant ainsi écho à une interprétation féministe du roman. Le deuxième solo fait d’ailleurs exactement référence à la longue lettre qui forme le pivot du roman où la Merteuil dévoile à Valmont la raison d’être de sa nature duplice, affirme la dissimulation comme un principe de vie et se déclare «née pour venger son sexe». Les pointes acérées de Maria Gutierrez font merveille dans cet emploi nouveau pour elle (…)

JEAN-MARC JACQUIN, Dansomanie online, APRIL 2015

 

"PRÉLUDE À L’APRÉS-MIDI D’UN FAUNE"

E parlando di rivisitazioni non passa certo inosservata quella di Davide Bombana che reinterpreta il famoso Prélude à l’après-midi d’un faune ideato da Nijinskij nel 1912 su musica di Debussy.
Pensato nel 2010 per Eleonora Abbagnato e Benjamin Pech con i fascianti e cangianti costumi di Ermanno Scervino, questo Prélude pur nel rispetto del soggetto originale basato sull’attrazione fisica tra un Fauno e una Ninfa, ne inverte i ruoli trasformando la Ninfa in una figura maschia, sensuale e impetuosa, e il Fauno in un personaggio femminile, timido e delicato.
Tutto giocato sulla forte personalità del Fauno-donna, il balletto di Bombana si snoda in un turbinio di plastici passaggi che mettono in luce la bravura di Federica Maine e l’intensità interpretativa di Lorenzo Terzo che alla fine fugge, lasciando questa figura androgena al proprio e solitario soddisfacimento erotico.

GABRIELLA GORI, Teatro Online, Firenze, JULY 2014

(…) sempre su coreografia di Davide Bombana, ‘Prélude à l’après-midi d’un faune’ su musica di Debussy, ci ha catapultati in una dimensione completamente diversa. Intrecci, linee morbide in continuo divenire, un lavoro esaltato da due straordinari danzatori, Federica Maine, bella, elegante, intensa e il giovane Lorenzo Terzo (formatosi sotto la guida esperta di Cristina Bozzolini) che ci ha colpiti per la presenza scenica e la fluidità e la pulizia del movimento, un ragazzo da seguire con attenzione.(…)

MONICA RATTI, Dance&Culture, GIUGNO 2014

 

"CARMEN (2 acts version) Firenze"

E proprio questa Carmen merita una particolare attenzione come balletto in sé, già collaudato da prestigiosi complessi come il Balletto dell’Opera di Vienna o il Balletto Nazionale del Canada, e ora riproposto da Firenze Danza nell’appropriata cornice della Pergola e con interpreti che danno il meglio di sé in uno spettacolo applaudito, garbato e interessante sotto il profilo della drammaturgia. Bombana firma una pièce chiara e leggibile nel ritrarre la leggendaria storia della sigaraia di Siviglia e dei suoi tormentati amori con García e José ma se la fabula è lineare, è l’intreccio psicologico che rivela la sensibilità del coreografo, una sensibilità visibile nella scelta registica, coreutica e musicale.
Non passa inosservato il risalto dato al personaggio di Micaëla, spesso considerato di secondo piano, e al suo disperato amore per José. Alla coppia è infatti affidato il compito di aprire i due atti con un passo a due di forte sapore contemporaneo e davvero brava è Gisela Carmona Gálvez sia dal punto di vista tecnico che interpretativo. Non solo ma l’ossessivo amore di Josè per l’indomabile Carmen getta sull’uomo, un convincente Cristiano Colangelo, una luce sinistra che lo condiziona al punto di lasciarsi dominare da uno smanioso furor amoris. Furor che lo porterà ad uccidere l’amata ma soprattutto ad aggredire quella parte disumana di sé che non riesce a controllare e che lo allontana dalla dolce e disperata Micaëla, simbolo della donna salvifica.
Carmen poi in questo ritratto di Bombana è un personaggio femminile che per l’incoercibile forza con cui sente le pulsioni sessuali viola con proterva determinazione le regole e i valori sociali tradendo lo stesso García, un possente Antonio Guadagno, e non solo lui. Inoltre il mito della donna fatale romanticamente borghese e decadente si carica di un surplus di fatalità legandosi alla tradizione folklorica spagnola e ai modelli antropologici. Modelli raffigurati dalla trasformazione di Escamillo, Michelangelo Chelucci, in un brutale toro e dal congiungimento carnale della donna con l’animale in un richiamo – come dice lo stesso Davide – all’immagine del Minotauro di Picasso. Una lettura originale che va oltre il classico triangolo amoroso e si segnala anche per la decisione di caratterizzare la sigaraia con un danza di stampo neoclassico, forte, viscerale, in cui Federica Maine si dimostra a suo agio confrontarsi con i pretendenti. La stessa musica assume un preciso significato per il coreografo quando sceglie le celebri arie di Bizet e quelle rivisitate di Š?edrin per raccontare la nota vicenda e poi virare sulle sonorità percussive di Monk, Kneifel o dei Tamburi del Bronx per sottolineare i complessi e laceranti conflitti interiori. A loro volta esalatati dalle scene, da costumi e dalle luci di Dorin Gal, tutti giocati sul rosso e nero, dai video di Davide Montagna ed Enrico Mazzi che proiettano figure stilizzate e dissolte in un mare di sangue.
Nell’insieme Carmen è un balletto moderno, ben costruito che ha nella forma del passo a due il suo punto di forza rispetto alle scene corali e impressi restano quelli dei quattro protagonisti, compreso l’ultimo in un’arena chiusa da sbarre di ferro. La prigione che opprime la mente di José e lo porta ad uccidere Carmen, una donna che decide di morire per consegnare all’immortalità il suo indomito spirito di indipendenza.

GABRIELLA GORI, Teatro Online, Firenze, JUNE 2014

(…) Coreografo di mano sicura, dal linguaggio nitido, teatralmente espressivo e esteticamente curato, ha proposto a giugno la sua fortunata  Carmen Titolo rodato a Vienna, Tolosa e Toronto: una rilettura con sfumature psicanalitiche, d’ampio respiro che mette in luce tutti, facendo svettare Paolo Arcangeli nel ruolo del marito di Carmen e Michelangelo Chelucci, eroticissimo Toro. Proprio Chelucci è la sorpresa di questa tranche di stagione: personalità teatrale, energia, rigore. (…)

SILVIA POLETTI, danza&danza, LUGLIO 2014

(…) Una graffiante ed efficace coreografia di Davide Bombana che ha visto i danzatori del corpo di ballo del Maggio valorizzati appieno e impegnati in una coreografia particolarmente dinamica, dove una straordinaria Letizia Giuliani ha magistralmente interpretato Carmen. Interessante la commistione musicale: G.Bizet, Shendrin, M. Monk, Les Tambours de Bronx, Walter Fahndrich. (…)

MONICA RATTI, Dance&Culture, GIUGNO 2014

 

"LA VALSE"

Innegabile lo stile raffinato ed elegante di Bombana che sa dosare tempi e respiri della messinscena coreografica ‘confezionando’ prodotti di qualità, quella stessa qualità che si ritrova ne La Valse su musica di Ravel. Commissionato per l’Opening Gala del Teatro dell’Opera di Firenze e arricchito dai costumi rossi e bluette di Scervino, questa Valsesprigiona, come dice Davide, joie de vivre facendo danzare cinque coppie che si avvolgono e sono avvolte dalla musica di Ravel in una serie di quadri ricchi di dinamica espressiva e preziosismo tecnico on pointed shoes. Una poetica del movimento che Gisela Carmona Gálvez, Letizia Giuliani, Federica Maine, Linda Messina, Cristina Venturuzzo, Paolo Arcangeli, Michelangelo Chelucci, Cristiano Colangelo, Antonio Guadagno, Zhani Lukaj, sanno esprimere al meglio lasciandosi guidare da Bombana. Un direttore che ha a cuore il destino di questo rinato organico, un coreografo che ha compreso l’importanza di far parte di una gestione rischiosa ma stimolante, un artista che ci auguriamo resti per importanti progetti futuri e sia apprezzato da Francesco Bianchi, già commissario straordinario e ora nuovo Sovrintendente della Fondazione Teatro del Maggio Musicale.

GABRIELLA GORI, Teatro Online, Firenze, JULY 2014

La Valse è un vorticoso valzer-antivalzer di Davide Bombana su musica di Maurice Ravel. Tratto principale di questo brano coreografico è la velocità: i movimenti dei ballerini sono stati ideati per trasmettere un senso di gioia attraverso la rapidità, accompagnandosi con il crescendo continuo della musica e arrivando al culmine in cui le cinque coppie di danzatori, prima separate, si uniscono tra loro. I costumi sono di Ermanno Scervino.

FRANCESCA BERNABINI, danzaeffebi, JULY 2014

Nella versione di Bombana presentata al Galà, l’ispirazione dai valzer viennesi è mantenuta anche nella scelta coreografica e rivive fedelmente nelle cinque coppie che si alternano e affiancano sulla scena. Gli abiti in seta e pizzo rosso firmati da Ermanno Scervino indossati dalle danzatrici, compensano il vuoto scenografico e ricreano l’ambientazione imperiale voluta da Ravel. In scena Gisela Carmona Gàlvez, Letizia Giuliani, Federica Maine e Linda Messina, le punte di diamante di Maggiodanza che dialogano e si intersecano con porteur abili e zelanti. L’influenza di Balanchine è viva nelle linee dei danzatori estremizzate e arabescate dallo stile personale di Bombana. Il dinamismo e la vivacità della performance rischia di essere esasperato con qualche interpretazione frettolosa e qualche ensemble di poca sintonia ma nel complesso ne esce fuori una compagnia energica e propositiva. E’ l’immagine necessaria a legittimare Maggiodanza, un messaggio accentuato dall’inconsueta (per il balletto) direzione d’orchestra di Zubin Mehta, protagonista indiscusso della serata, sul palco a prendersi i meritati applausi insieme ai danzatori.

SILVIA GIORDANO,GB Opera Magazine, Firenze, May 2014

 

"CARMEN (2 acts version) Toronto"

(…) "Davide Bombana’s Carmen, premiering with National Ballet of Canada, revisits the now archetypal themes of desire and loss, covering just about every aspect of human craving that can be imagined…beside lust, and well worn desire, is the collapse of the human heart, the fractured remains of imploded marriages in sterile living rooms and the terrible blinding of the moral soul in a world surfeited with the commodification of the body. Brush and unforgiving, this Carmen crashes you into the inward chaos of our image obsessed time…principal dancer Heather Odgen brings a sinewy physicality and sulky nymphet-like persona to the role, her opening Bolero is delivered with the precise sensuality of a Canadian Sylvie Guillem…set against Carmen is the achingly human Michaela, danced by the absolutely outstanding Xiao Nan Yu. Michaela’s solo in Act II is a creation of  genius, which Yu dances barefoot and broken…Guillaume Coté brings a range of lyricism and drama to his performance that is the pitch perfect complement to the technical tour de force of his dancing, he never lets you forget that his pursuit of Carmen is a game of power and possession. What brings Bombana’s Carmen into the contemporary moment is the radical marriage of theatre, sound and image, with dance. " (…)

APARNA HALPÉ, Plays To See, Toronto, JUNE 2013

(…) "Last night, the National Ballet of Canada, premiered its latest masterpiece, Carmen. Finally being shown in its entirety since its partial debut in 2006, Davide Bombana’s re-imagining of Bizet’s classic tragedy is an electrifying mix of raw sexuality and awe-inspiring dance. Stripped of the original’s bombastic flamenco associations, Carmen is one minimalist wow from start to finish. At last night’s opening performance, real-life husband and wife team Guillaume Coté and Heather Odgen played the passionate on-again-off-again lovers Don José and Carmen, their chemistry was off the charts" (…)

RANDI BERGMAN, Fashion Magazine Toronto, JUNE 2013

(…) "It’s not everyday that you can describe a ballet as a wantonly carnal affair. Yet the National Ballet of Canada newest production, Carmen, takes sex to a whole new level… featuring a diverse array of musical numbers, Carmen never ceases to entertain…the National Ballet’s timeless adaptation proves that the issues examined in the story are still very much relevant today. With an altered musical score and fresh choreography that bring a contemporary tone to a traditional dance, Carmen is executed with a refinement and grace that serve to highlight the issue at the heart of the tale: the apparent need of our society to trap and limit female sexuality, resulting in a destructive end for women willing to do anything to preserve their freedom" (…)

ISHITA PETKAR, The Varsity, Toronto, JUNE 2013

(…) "The National Ballet of Canada’s performance of Carmen is electrifying and very sexy. Even the non romantic will easily fall for this passionate production that takes audiences on an exhilarating ride from adoration to rage" (…)

JEN McNEELY, She Does The City, Toronto, JUNE 2013

 

"TANNHÄUSER"

(…) "Im ersten und dritten Akt rücken zwei hohe schwarze baumartige Gebilde in den Mittelpunkt, die sich als das verführerische Reich der Venus entpuppen. In dessen verschiedenen Ebenen räkelt sich ein Teil des Ballettensembles, voran die geschmeidigen Solisten Flavio Salamanka und Rafaelle Queiroz, in einer passend zur Musik des Bacchanale fließenden, aber auch mit der passenden Prise Erotik aufgeladenen Choreographie von Davide Bombana." (…)

UDO KLEBES, Der Neue Merker Wien, OKTOBER 2012

(…) "Braun mischt die Pariser mit der Dresdner Partitur, so dass der Choreograf Davide Bombana und die Ballett-Compagnie mit einem ausdrucksstarken Bacchanale zum Zuge kamen" (…)

ISABEL STEPPELER, Badische Neueste Nachrichten, OKTOBER 2012

 

"MEDEA"

(…) "Tratto dalla tragedia di Euripide e confezionato con estrema cura dal coreografo Davide Bombana, il balletto assomma una serie di pregi. (…) Grazie all’intensità espressiva di passi a due, assoli, insiemi – tutti in uno stile neo-moderno, in mezza punta, sbloccato nel torso, nelle braccia e con una impetuosa gestualità-, la danza ci parla di una Medea ferina anche se bionda e minuta (…)
Rispetto al collega francese Angelin Preljiocaj, autore, nel 2004, all’Operà di Parigi di un’indimenticabile Le songe de Médée, in cui la stessa Abbagnato vestiva i panni di Creusa, l’ex-direttore di MaggioDanza Bombana, sceglie un andamento narrativo disteso, più consono alla tradizione coreutica dei nostri teatri, ma non certo per alimentare facili epifanie coregrafiche." (…)

MARINELLA GUATTERINI, Il Sole 24 Ore, SEPTEMBER 2011

(…) "Ma il registro generale dell'impresa-spettacolo é tutta in mano a Bombana. Da coreografo, l'ex scaligero crea movimenti ogni volta puntuali, colti e godibili; da regista é arbitro di un'ellisse di talenti, di un clima e un ritmo che ghiacciano lo spettatore, e lo incollano alla poltrona..." (…)

ERMANNO ROMANELLI, DANZA & DANZA, NOVEMBER 2011

(…) "Bombana, che rammentiamo peraltro in un passato non troppo lontano, anche come eccellente danzatore, ha realizzato un balletto straordinario che, se teneva conto nella stesura coreografica delle ben note potenzialità di tecnica coreutica e di temperamento espressivo della Abbagnato, si è imposto per la sua struttura globale come una delle più valide creazioni di danza moderna cui ci è stata data la possibilità di assistere.Il balletto narrativo non è molto frequente nella produzione dei coreografi d’oggi, solitamente più propensi a una concezione “metafisica” tesa ad esaltareil movimento nella sua sostanziale essenza, ma Bombana ha inteso ribadire come ancora oggi, come un tempo, la danza possa “narrare” e non mielose favole romantiche, ma una tragedia aantica che però possiede nella sua idea anticipazioni di cocente modernità. " (…) Una storia che Bombana ha saputo tradurre in un movimento serrato e vario, altamente espressivo" (…)

NICOLA SBISÀ, La Gazzetta del Mezzogiorno, SEPTEMBER 2011

(…) "L’intero allestimento è assai ardito, con profonde pennellate di avvenirismo, sapientemente calibrate da una coreografia efficacissima. La drammaturgia è forte e compatta per un’ora e mezza di “Spettacolo Totale”. Davide Bombana, coreografo, è riuscito pienamente nel suo lavoro di riscrittura del mito di Medea in cui nulla vi è di superfluo. Non potevamo aspettarci nulla di meno da uno dei danzatori preferiti dal grande Bejart, insignito di vari premi come miglior coreografo italiano nel mondo. La densità drammatica è al limite del radicalismo. Sembra, in più di un momento, di essere dentro una drammaturgia di Heiner Müller, uno dei grandi innovatori del teatro tedesco della fine del XX secoloaltamente espressivo" (…)

CARLO COPPOLA, LSDmagazine, SEPTEMBER 2011

(…) "L’enigmatica e tragica Medea di Davide Bombana affascina il pubblico del Petruzzelli (…) Nelle dinamiche della danza, personale sintesi di geometrie neoclassiche e di più fluide evoluzioni contemporanee, Bombana trasfonde l’idea di una suggestiva contrapposizione fra un universo maschile, espressione dell’arroganza e dell’opportunismo del potere, e uno femminile di tipo matriarcale custode di un ordine fortemente ritualizzato. La coreografia si dipana con notevole impatto visivo sulle note della musica del grande compositore estone Arvo Pärt affidata all’intensa esecuzione live dell’Orchestra della Fondazione Petruzzelli diretta dal M° Giuseppe La Malfa con grande rispetto della partitura" (…)

ENZO GAROFALO, CANNIBALI Bari, SEPTEMBER 2011

(…) "Amore, follia, morte, catarsi: forti sensazioni che si incrociano, si confrontano nelle sinuose figure del balletto contemporaneo. E la tragedia greca diventa dramma di tutti i giorni. Piace l'intensa Medea di Davide Bombana presentata ieri in prima mondiale al teatro Petruzzelli e stupisce per l'intenso intreccio narrativo e coreografico che prende lo spettatore e lo trascina inesorabilmente nella vortice di pazzia della maga di Colchide, abbandonata da tutti, rifiutata dall'ipocrita gente di Corinto e assetata di vendetta." (…)

NICOLA ANDRISANI, BARILIVE.it, SEPTEMBER 2011

 

"PETITE SYMPHONIE"

(…)"Puis Petite Symphonie, de Davide Bombana. Une alchimie de rêve entre l’énergie vitale des danseurs du CJB et les lignes de forces de la musique de Frank Martin. Une œuvre mystérieuse, sensuelle, prenante, puissante et passionnée"

AURORE BUSSER, Nice-Matin Cannes, APRIL 2011

(…)"Dal piglio astratto e dinamico, la prima assoluta di Davide Bombana sempre per il gruppo di Cannes, Petite symphonie, traduce la musica vibrante di Frank Martin guita live dall’orchestra di casa diretta da Philippe Bender. (...)

ELISABETTA CERON, DANZA & DANZA, JULY/AUGUST 2011

 

"IPNOS"

"(…) The 16 dancers, all students from Accademia Teatro alla Scala, Milan, on their first visit to India, set out to create the excitement of smell — that provokes lust, passion and sensuality. Ballet IPNOS dealt with body contact and the “actual smell of sweat and the carnal movements built round it”. “It is a ballet of incense. The inspiration has come from music created by Riccardo Nova, that is sensuous and full of moods, pronounced the choreographer Davide Bombana, who built a brilliant choreography around it.”(…)

RICHA BHATIA, THE SUNDAY EXPRESS NEW DELHI, JANUARY 2011

"(…) Bombana’s dancers encompass a variety of movements. While a girl gently swings in the background in a dream-sleep, in the foreground two blindfolded lovers find each other through their olfactory senses, recognizing their ‘ideal halves’ through each other’s body odour. At times the style is extremely sexualized, with the dancers’ bodies reacting to the insistent sound of the mridangam. At other times, the dancers move to the soft, lilting music, in their dreamstate (…) As the 70-minute performance draws to a close, it is like awakening from a dream. Lights on, it is back from a fragmented surreality to a very real present (…)

INDRANI BASU, THE TIMES OF INDIA NEW DELHI, JANUARY 2011

 

"EINE FAUST-SYMPHONIE"

(…) "Dieser Faust will erkennen was die Welt im Innersten zusammen hält. Er will es mit aller Macht, will Grenzen überschreiten und ist doch gefangen in seiner Vergänglichkeit. Da kommt ihm der Geist, der stets verneint, gerade recht. Mephisto hält ihm den Spiegel vor: Sieh, das ist möglich, du bist wieder jung, wenn du willst, und Helena, die Göttliche, winkt dir als Sieg. Mit diesen visionären Bildern beginnt Davide Bombana seine „Faust-Symphonie“ (…). Zu Goethes gigantischem Drama und Liszt gewaltiger sinfonischer Dichtung setzt er ein eindrucksvolles Tanz-Puzzle zusammen, das von der ersten bis zur letzten Minute in Atem hält. Bombana ist ein grandioser Geschichtenerzähler. Und er hat mit dem Philharmonischen Orchester Altenburg-Gera unter Leitung von Jens Troester, dem Opernchor mit Solist Michael Siemon, mit Bühnenbildner Dorin Gal und vor allem mit dem Ballett-Ensemble von Theater & Philharmonie Partner an seiner Seite, die diese geschichten kraftvoll und anrührend, verspielt und verstörend zum Leben erwecken. (…) Ergreifend ist die Domszene zu Raumklängen von Walter Fähndrich, in der die zauberhafte Alina Dogodina brilliert. Furios die turbulente, tänzerisch anspruchsvolle Walpurginsnacht, in der das Ballett-Ensemble seine Klasse unter Beweis stellt. Und im Finale beschwören Opernchor und Michael Siemon stimmgewaltig das ewig Weibliche zum eindrucksvollen Schlussbild.(…)      

SABINE WAGNER, Ostthüringer Zeitung, MAY 2010


(…) "stützt sich auf Goethes Teil 1 der Tragödie und unterlegt seiner Fassung Franz Liszts „Faust-Symphonie“ von 1854. Sie gab dem zweistündigen Ballett auch den Titel, der Davide Bombana relative Freiheit in der Erzählweise bietet. Obwohl er den zweigeteilten Abend in 30 Szenen aufteilt, eng nach Goethe, ist er somit nicht gebunden, ein Handlungsballett im strengeren Sinn zu kreieren. Die Lesart des versierten, in Mailand zum Tänzer geschulten Choreografen mit weltweitem Arbeitsfeld setzt die Kenntnis der Geschichte voraus und umhüllt sie mit reichlich Tanz, spart Pantomime aus und verwendet dafür, angeregt von der bisweilen gewaltigen Musik, sinfonische Strukturen. (…). Den abstrakten, zeitlosen Charakter der choreografischen Anlage bedient auch Dorin Gals Ausstattung. (…). Mutig ist diese Lesart, ob Faustisch, mag dahinstehen. Brillant wirft sich Gera leicht gewandete Kompanie in den Tanzparcours und sieht bestechend gut aus. Martin Svobodnik als Jung-Faust, Alina Dogodina auf Spitze, Vitalij Petrovs Mephisto, die drei gefallenen Engel Kinoshita, Dagva, Shimizu tragen solistisch einen anregenden Beitrag zur Faust-Rezeption für die Tanzbühne – (…) 

VOLKMAR DRAEGER, tanznetz.de, MAY 2010


(…) "Geras gleichnishaft getanzter Italo-„Faust“ nach Franz Liszt wird zum Ereignis“.
Das schon mit den ersten Takten in einen musikalisch-tänzerischen Sog gezogene Publikum erlebte bei der Uraufführung am Geraer Theater eine Szenenfolge, in der viel vom Goetheschen Faust zu erahnen war (…) Getanzt wird im Wechsel zwischen klassischen und modernen Elementen. Viele Bilder entstehen raffiniert aus der Bewegung. (…)    

FRANZ QUILITZSCH, Thüringische Landeszeitung, MAY 2010


(…) "Gewagter Sprung ins Zeitlose“.
Seine Rätselhaftigkeit und Vielschichtigkeit kommt zweifellos auf die Bühne auf die Bühne , und spätestens die rasante emotionale Steigerung nach der Pause macht das ganze zu einem bewegenden Theaterabend. (…)  Die ausverkaufte Premiere am Freitag im Großen Haus in Gera bekam nach knapp zwei Stunden ungeteilten, von Bravos und Fuß-Raketen begleiteten Applaus. 

VOLKER MÜLLER, Chemnitzer Freie Presse, MAY 2010

 

"CARMEN (2 ACTS VIENNA)"

(…) "Eineinhalb Stunden lang legen die Tänzer in dieser athletischen, schwierigen, aber wunderschönen neoklassischen Choreografie von Davide Bombana das Wesen dieses Dramas frei, stoßen erst auf Liebe, Hingabe, Egoismus, Eifersucht und Gewalt, um dann am wahren Grund der emotionalen Zerrüttung zu stranden: der Einsamkeit. (…)  Das ist vielleicht nicht die „Carmen“, die das Publikum erwartet hat. Aber es ist eine feurige, tänzerisch herausragende, musikalisch interessante Interpretation des Klassikers. Zeitgemäß, spannend, sehenswert. 

ISABELLA WALLNÖFER, DIE PRESSE WIEN, NOVEMBER 2009


(…) "Ein Ballett, das seinen Protagonisten vieles abverlangt. Denn technisch entpuppt es sich als eigenwillig. Und die Charaktere verlangen schauspielerische Tiefe.  (...) In dieser „Carmen“ mit italienischem Flair und Erotik fügt Bombana viele kleine und neue Mosaiksteinchen zu einem eindrucksvollen Tanz-Puzzle auf hohem Niveau zusammen.

VERENA FRANKE, WIENER ZEITUNG, NOVEMBER 2009


"Choreograf Davide Bombana hat für die Wiener Volksoper eine Erweiterung für sein „Ballett: Carmen“ geschaffen, das 2006 in Toulouse entstanden war. Bei der Premiere in Wien am Samstag war eine überzeugend aktuelle choreografische Deutung zu sehen. (...)

SILVIA KARGL, SALZBURGER NACHRICHTEN, NOVEMBER 2009



"LE SACRE DU PRINTEMPS"

"(…) Nachdrücklicher im Gedächtnis haftet dagegen Le Sacre du Printemps in der eigenwilligen Lesart von Davide Bombana. Der italienische Choreograf hat den Klassiker der Tanzmoderne um Eros, Leben und Tod zum Ballettstück zur Finanzkrise umgedeutet. Als wäre es das goldene Kalb aus der Bibel, umtanzen die 24 Tänzerinnen und Tänzer aufgetürmte, im Licht verführerisch schillernde Einkaufswagen – eien Metapher für eine der Habgier erlegene Gesellschaft, die sich selbst auf dem Altar des Kosums opfert. Die grandiose Ausstattung zu Bombanas neoklassisch grundierter, hochenergetischer Neukreation hat Rosalie entworfen. (...)

CLAUDIA GASS, STUTTGARTER ZEITUNG, JUNE 2009

 

"(…) Davide Bombana, international gefragter italienischer Choreograf, ist eine herausragende Neudeutung für die Moderne beim neuen Ballettabend  TANZ-RAUM-LICHT des Badischen Staatstheaters Karlsruhe gelungen. Er hat für das junge, hoch motivierte Ensemble von Direktorin Birgit Keil eine neue Version von „Sacre du Printemps“ um ein heidnisches Frühlingsopfer junger Leute zur Musik von Starvinsky geschaffen, eine furiose tänzerische Rhythmus-Maschine in punkig-freizügigen Outfits  (...) Hochemotional und präzise setzt die Formation des Staatstheaters das neu „Sacre“-Ballett um (...). Das hat am Ende zu Jubelstürmen geführt (...)“

CHRISTIANE LEHNHARDT, BADISCHES TAGBLATT, JUNE 2009

 

"(…) Der italienische Choreograf Davide Bombana steuert am Ende des fast dreistündigen Ballettabends dieses bombastische Stück als Uraufführung bei und sorgt dafür, dass das Publikum bei der Premiere im Opernhaus geradewegs in Jubel ausbrach. (...) Bombana greift in seinem „Sacre“ die traditionellen, teil strukturierten, teils wilden Ensembleszenen auf, die viele seiner choreografischen Vorgänger diesem Stück bereits vorgegeben haben. Doch der Opferstock der modernen Konsumwelt, der Einkaufswagen, als Tanzpartner, gewaltige Kulisse, Lichtobjekt und sogar Klanginstrument eröffnet dem Italiener eine Fülle von schöpferischen Möglichkeiten, die er in seiner Version überaus trefflich nutzt. (…)“

SUSANNE SCHILLER, BADISCHE NEUESTE NACHRICHTEN, JUNE 2009

 

"(…) Das Schlussbild von Igor Stravinskis <<Sacre du Printemps>> ist atemberaubend: Während 24 Tämzerinnen und Tänzer erschöpft zu einem Menschenknäuel niedersinken, erscheinen mehr als 100 Einkaufswagen: Symbol für die Menscheit als Opfer einer grenzenlosen Gier (…)“

DPA, JUNE 2009

 

"IN THE AIR CLEAR AND UNSEEN"

"(…) ist sie bei Bombana in unaufhörlich weichem Fluss. Ob in den Ensembles oder in den drei komplexen Pas de deux. Jeder für sich eine individuelle Paar-Beziehung, in der sich Zusammenhalt, Gemeinsamkeit, Liebe in luftigen, verschwimmenden, flüchtigen Bewegungen ausdrücken. Ganz wie sein Titel "In the Air clear and unseen" ankündigt, sind die getanzten Schritte und Formen "klar", aber im Vorbeihuschen doch wie "nicht gesehen". Jetzt da -- und dann schon wieder aufgelüst. Alles an diesem Stück erzählt etwas von der Schönheit und der Flüchtigkeit des Tanzes. (...) Bombana ist ein Choreograf, der Bewegungen finden, und zwar aus dem Gefühl und der Musik heraus finden kann. Aber nicht nur das. Er schafft in diesem bildnerischen Raum und im subtil gleitenden Wechsel von Bach-Sonaten und -Partiten und den Viola-Klangexperimenten von Walter Fähndrich eine atmosphärisch dichte, entgrenzte, eine ganz eigene Welt. Und darin -- und nicht in brillanter Handwerklichkeit der Schritte -- liegt die eigentliche Kunst der Choreografie. Schön zu sehen, dass Bombana da angekommen ist(…).

MALVE GRADINGER, tanznetz.de, FEBRUARY 2009

 

"(…)In The Air Clear And Unseen" thematisiert die Gegensätze zwischen sicht- und spürbar, exakt und ungefähr, zwischen der Suche nach einer Form und der Vollendung einer Figur. Die Choreografie für zehn Tänzer ist ein faszinierendes Wechselspiel von dynamischem Ensembletanz, drei Duos sowie einem Trio, die die Hinwendung zum Partner in unterschiedlichen Facetten deutlich machen: Schutz, Konkurrenz, Leidenschaft finden eine ausdruckstarke Körpersprache.(…).

BIRGIT MÜLLER-BARDORFF, AUGSBURGER ALLGEMEINE, FEBRUARY 2009

 

"IN C-SHARP MINOR"

"(…) C Sharp Minor provides a memorable climax. Intrigued by Beethoven's String Quartet, in this case the Opus 131 arranged for string orchestra, Davide Bombana has the dancers reaching for the heart of the music and becoming part of it. There is aching emotion in their expression and again there is the thrill of watching these dancers move as a swaying, rippling unit.

KEVIN BERRY, THE STAGE, MAY 2008

 

"(…) A pure dance work for 8 dancers, the choreography reflects the different feelings and moods of the selections from the string orchestra arrangement of the Beethoven string quartet to which it is set. The adagio sections both have a certain elegance, helped along by the simple white costumes, the second especially mirroring the raw emotion and sadness of Beethoven's first movement. Other sections are extremely fast moving and complex, and full of multiple fast entrances and exits and unexpected lifts.

DAVID MEAD, DANCE EUROPE, JUNE 2008

 

"CENTURY ROLLS"

"(…) jede Menge süffige rasante Bewegung, sinnlicher Genuss. (…)Im Vordergrund steht jedoch die rhythmisch-dynamische Minimal-Grundstruktur der Musik, welcher der hochmusikalische Bombana mit großartigen vielfältig geometrischen Ensemble-Formationen entspricht...(...) vom skulpturalen Eingangstableau bis zum wirbelnden Finale saust das in Atemkiller-Tempo über die Bühne…(…)

MALVE GRADINGER, DIE WELT, APRIL 2006

 

„(…) Im Fall Davide Bombanas ist es seine vorzügliche Musikalität, mit der er dem mit zahlreichen Zitaten aus dem 20. Jahrhundert (Gershwin, Rachmaninow u. a.) und mit Jazzelementen gefärbten Klavierkonzert Century Rolls von John Adams eine Dynamik abgewann, aus der Tempo und jugendliche Freude sprühen (...) Mit diesem Auftakt, der wie ein modernisierter Balanchine anmutet, stellte die Company ihr tänzerisches Potential unter Beweis und erntete lang anhaltenden Premierenjubel.

KARL-PETER FÜRST, APPLAUS, MAY 2006

 

„(…) Bombanas klar strukturierte, ausgesprochen musikalische Choreografie nimmt durchaus für sich ein, zumal da sie von den acht Corpspaaren und den beiden Solisten-Duos mit Lisa-Maree Cullum und Alen Bottaini sowie Lucia Lacarra und Cyril Pierre so bravourös getanzt wird. Ein ausgesprochen das Publikum anmachender Hit ...

Tanznetz/koeglerjournal, HORST KOEGLER, TANZNETZ/KOEGLERJOURNAL, APRIL 2006

 

„Davide Bombana zeigt mit Münchens feinsten Solisten (…) das Schwerste: fest auf dem Boden des klassischen Balletts mehr zu tun, als das schon immer Dagewesene zu repetieren. Glanzstück ist der Pas de deux im Mittelteil. Die Schrittfolgen sind originell, oft witzig (..). Die Bewegung hat Fluss, lässt Atem und gibt den Ur-Impuls des Pas de deux nicht auf: die menschliche, die erotische Beziehung.“

BEATE KAYSER, TZ MÜNCHEN, APRIL 2006

 

Davide Bombana per il suo travolgente „Century Rolls“ ha puntato però sulla danza-danza, declinando con mano sicurissima, fantasia sbrigliata (specie nell’uso complesso dell’ensemble) e un occhio vigile all’insegnamento dei maestri, la sua sapienza nel linguaggio neoclassico che qui si balla su punte vorticose.Elegante, puro e però irrorato di ironia Century Rolls dispiega la bravura della compagnia…

SILVIA POLETTI, DANZA E DANZA, JUNE 2006

 

"(..)Bombana has been able to reflect the music well in his intense choreographic structure, in which the mood, be it voluptuous or profound, light or lively, is renderedthanks to his architecture of movement(..)"
"(...) one must mention the leading dancer, Lucia Lacarra, of whom Bombana has finally been able to uncover other qualities, and not the "usual" extensions and lines which all choreographers invariably place the emphasis on when they work with her." 

BALLETTO OGGI, ISIS WIRTH

 

"CARMEN"

Entstand Davide Bombanas "Carmen" 2006 für Toulouse, so steht die athletische Paraphrase im Arena-Ambiente mit ihrer Mixtur aus Bizet und Schtschedrin (teils in Gitarrenversion), Meredith Monks Wisperhecheln und Les Tambours du Bronx dem ThüringenBallett erstaunlich gut an. Gut verteilt sind Spannung und Entspannung in Bombanas artistisch neuklassischer auflodernder Bewegungssprache mit Armsymbolik, Bodenpassagen, Kampfszenen. Zigeunerinnen en travestie bringen Ironie ein, Escamillo alsgehörnter Stier bietet Carmen was sie begehrt: unverstellten Sex. Wie brünstige Stiere gehen auch Svobodniks muskelschwerer, viril sensibler José und, auf Spitze, Alina Dogodinas furiose Carmen im wuchtigen Finale aufeinander los. Das eher traditionell ausgerichtete ThüringenBallett ist mit diese Produktion in der Gegenwart angekommen

DR. VOLKMAR DRAEGER, BALLETTANZ, JUNE 2008

 

Seine Carmen ist intrigant und verletzlich zugleich. Sie kennt keine Grenzen und akzeptiert keine Zwänge. Sie sehnt sich nach Liebe und verweigert jeglichen Liebesdienst. Für sie gibt es keine Tabus, keine Kompromisse. García, ihr Mann, genügt ihr nicht. José verwirrt sie mit seiner Leidenschaft. Und Escamillo, dem Stier, gibt sie sich nur in der Minute der Wollust hin...

Bombana schafft ungewöhnliche Bilder, parodiert das Zigeunermilieu, indem er die Banditen in Carmen-Kostüme auf die Bühne holt, und wie Schlangen zischende Frauen selbstgerecht in Szene setzt. Und er treibt ein Ensemble zu Höchstleistungen, das sich in dieser "Carmen" von seiner besten Seite zeigt. Gelungen ist ein großartiger Ballettabend, für den es zur Premiere Riesenapplaus und Bravo-Rufe gibt

SABINE WEGNER, OSTTHÜRINGER ZEITUNG, NOVEMBER 2007

 

Davide Bombana est cet année le choréographe invité. Pour Toulouse, il a imaginé sa Carmen, et le résultat est très intéressant…(…) le solo de Paola Pagano est un remarquable instant de danse…(…)on se souvient avec plaisir des danses des cigarières très habilement concues et magnifiquement interprétées…(…)De cette suite de onze scènes, il reste des images fortes, et une belle impression de déroulement dramatique…

J.A.C., DANSE, MAY 2006

 

Seducente Carmen in stile Bombana.Grazie alla duttile disponibilità di tutta la compagnia, dai protagonisti ai ventinove comprimari, il balletto trova la propria texture nelle undici scene nelle quali Bombana scandisce l’azione, in un fraseggio di base classica, dove si insinuano movimenti ordinari o bruschi…(…)

ERMANNO ROMANELLI, DANZA E DANZA, MAY 2006

 

Le découpage dramaturgique de la pièce est très ingénieux…(…)Dansée dans un décor unique un hémicycle de plastique opaque délimitant une piste, avec des costumes assez mode très réussis et des éclairages soignés, tous signé par Dorin Gal, cette choréographie est très réussie dans sa progression et son impact dramatiques.

O.B., LE QUOTIDIEN DE MEDECIN, APRIL 2006

 

"CARMEN TORONTO"

(…) The magic in Bombana’s “Carmen” is in his ability to turn the traditional on its head without losing the essence of the story. Georges Bizets’ classic score forms the underpinnings of the score, but the majority is a cleverly edited combination ranging from RodionShchedrin to Meredith Monk to Jose Serebrier and Tambours du Bronx. (…) Though his idiom is neither pure ballet nor pure contemporary, Bombana never looks lost between the two. He’s not afraid to use balletic steps or jumps, yet at ease with shifting directly from fluidity to sharp angles. And the dancers leap at every opportunity  This season has made it clear that the NBoC dancers are fluent in far more than just ballet, and “Carmen” marked the pinnacle of their cross-over achievement. It’s not hyperbole to say that what took the ballet from brilliant to breathtaking was the incredible casting and the passion of each and every dancer on the stage. (…) In a ballet full of innovation, it was hard to top Bombana’s gender-bending take on the toreador’s dance. (…, the power of “Carmen” left the audience buzzing. There’s nothing better than to see dancers step into a new realm, redefining their limits and abilities. (…)

KATE SNEDEKER, BALLET DANCE MAGAZINE, JUNE 2009

 

(…) In Davide Bombana’s new Carmen, the Italian choreographer pares the Romantic opera down to its most basic elements: passion, pride and sex. Nineteenth century composer Georges Bizet made the story of the insatiable whore famous, but through propriety and gender expectations, it’s been diluted. For the original premier three years ago in Toulouse, Bombana stripped the story of pretence and told it simply as a competition of whose lust is greater. The result leaves audiences gasping for breath. (…)

ROSALYN KELADRA-SEDRA, PLANK MAGAZINE, JUNE 2009

 

(...) Choreographers have long been drawn to Mérimée’s alluringly feisty gypsy. Ballet companies have been equally glad to add a Carmen to their repertoires because it’s a good story with a recognizable title. Almost every other significant Canadian troop already has a Carmen. National Ballet of Canada is a late entrant, but it’s Bombana version is distinctive enough to stand out (…)

MICHAEL CRABB, THE NATIONAL POST, JUNE 2009

 

(...) Italian Davide Bombana has blasted Carmen (a Luminato presentation) out of the box of cultural clichés with a visionary production that is at once raw, raunchy, violent and extremely clever. This is a bare-legged dance that stimulates the intellect even as it’s ripping a the heart. (…)

SUSAN WALKER, TORONTO STAR, JUNE 2009

 

(...) Ialian choreographer Davide Bombana takes center stage to offer up his fresh, modern take on Prosper Mérimée’s timeless novella and the music it has spawned in a work seemingly created to underline with almost every step just how close the words carnal and Carmen might be in a dictionary of human sexuality. (...) This is a raw, often unbridled stuff, definitely concerned more with passion than with love, offering a showcase for many of the NBOC’s emerging talents as well as some of its established stars. Depending on your tastes, it may not be a Carmen for the ages but thanks to the urgency of Bombana’s choreography it is very much a Carmen of today (…)

JOHN COLBOURN, THE TORONTO SUN, JUNE 2009

 

(...) The dance vocabulary is filled with thrusting limbs high kicks, abrupt turns, body arches and a all range of movements that fill the space with charisma (…) Bombana’s Carmen got the standing ovation of the evening (…)

PAULA CITRON, THE GLOBE AND MAIL, JUNE 2009

 

"CINDERELLA"

Der italienische Tanz-Kreateur überrascht mit einer selsamen Mischung aus Komik und Dramatik, aus Absurität und klassischer Grazie(...)dabei verzichtet Bombana auf Palast und Prunk wie auf schwerelosen Feen und Spitzentanz, vereint aber raffiniert klassische mit moderne Elementen.Erdig, leidenschaftlich und körperbetont entwickelt sich die Liebe zwischen den beiden Protagonisten(...)

MICHAEL-GEORG MÜLLER, NRZ,JUNE 2005-07-03

 

(...)selten passt sich eine moderne Choreographie des Prokofjew-"Klassiker" derart gut an die Musik an, ohne die geistlos Takt für Takt in Bewegungsmuster umzusetzen.(...)Eine gelungene Premiere.

MARIELUISE   JEITSCHKO, RUHR-NACHRICHTEN, JUNE 2005

 

...Bombana erster Abendfüller geffält als stimmige Neueninterpretation zwischen Traum und Realität, choreographisch von leichter Eleganz, getantz von einem wunderbaren Ensemble(...)

BETTINA TROUWBORST, WESTDEUTSCHE ZEITUNG, JUNE 2005

 

" TENEBRAE"

(...)Einsamkeit, Gewalt oder Reue werden tänzerisch abstrakt bewältigt, wobei for allem das Paar A.Chalendar und D.de Paula mit experimentierfreudigem Bewegungsvokabular für Spannung und Auflockerung in der Bedeutungsschweren Bühnendunkelheit sorgt.

ECKEHARD UHLIG, BALLETTANZ, APRIL 2005

 

. ...den Abschluss bildeten D.Bombanas dramatisch aufgeladene Bilder "Tenebrae"(...)Leidenschaft und Gewalt, Liebe und Qual finden in den schmerzlichen Madrigalen einen überzeugenden Ausdruck(...)das beklommene Schweigen des Publikums löste sich in berechtigte Begeisterung über diesen grandios gelungenen Schluss- und Höhepunkt.

RAINER WOLFF, DIE RHEINPFALZ, APRIL 2005

 

"L'ART DE LA FUGE"

...il faut rester pour apprécier la création de D.Bombana. Le choréographe italien illustre la dernière partition de Bach, "L'Art de la Fuge" avec une palette néoclassique qui dégage des énergies très personnelles et des couleurs très vraies.

NICOLAS SIX,   DANSER,   JANUARY 2005

 

...la choréographie, solidement charpentée, captive le spectateur car elle permet aux interprètes de laisser exploser toute leur énergie (...) Les mouvements sont complèxes, les duos se succèdent sans se ressembler superbement défendus par les danseurs du Ballet du Rhin.
L'ensemble est homogène, la chorégraphie puissante, musclée, sans faille.

RÈNE SIRVIN,   LE FIGARO,   NOVEMBER   2004

 

"LA SEPTIÈME LUNE"

...commande de l'Opera national de Paris qui avait   aussi demandé une partition originale à Jean Prodromidès, "La septième Lune" de D.Bombana était egalement servie par des magnifiques interprètres   en la personne des étoiles Agnés Letestu et José Martinez (...) de facture franchement néoclassique, aussi sobrement reglée que décors et costumes noir et blanc sont sobrement dessinés,la pièce se rattache à un langage qu'il faut défendre à l'heure où la danse dérive si souvent vers le n'iimporte quoi sous pretexte de nouveauté...

GÉRARD MANNONI,   ALTAMUSICA.COM,   ACTUALITÉ DE LA DANSE,   APRIL 2004

 

"LOLITA"

It'is to Bombanas credit that at no point are we aware of dancig steps;
the choreography is an effective mirroring of the tempestuous emotions gnawing Nabokov's warped and sorry soul...

EMMA MANNING,   DANCE EUROPE,   JANUARY 2004

 

...Il y a longtemps que le Ballet du Grand Théâtre de Génève ne nous avez offert pareille réussite! L'italien Davide Bombana a monté une oeuvre forte, contrasté et d'une éclatante beauté.

JEAN-PIERRE PASTORI,   24 HEURES,   DECEMBRE 2003

 

Bombana s'intéresse donc avant tout aux états d'âme et aux fantasmes des deux principaux personnages qu'il traduit par les mouvements fugaces
du corps de ballet, dans un langage marqué au sceau du classique mais tourné vers l'expression contemporaine.

JACKY PALLEY,   DANSER,   JANUARY 2004

 

...alles wirkt verhalten abstrakt, und doch verknüpfen sich erkennbar die Beziehungen zwischen Mann und Frau in einem Bewegungsmuster , das sich bisweilen zu verdichten scheint, aber nie seine Trasparenz verliert...

HARTMUT REGITZ ,   BALLETTANZ,   FEBRUAR 2004

 

...dalla Lolita di Nabokov e Kubrick, il coreografo italiano Davide Bombana ha creato per il Balletto di Ginevra uno spettacolo allusivo ed emozionante (...) la fresca compagnia ginevrina é compartecipe di un successo pieno.

MARIO PASI,   CORRIERE DELLA SERA,    DICEMBRE 2003

 

"BEYOND SKIN"

...a seguire due opere italiane: Beyond Skin di D.Bombana e L'après midi d'un faune di A.Amodio.

La prima é una composizione astratta, dove predomina la leggerezza e l'energia del gesto (..) una testimonianza dell'estro creativo di Bombana, coreografo milanese che ha trovato all'estero la sua maturità espressiva, volta alla contaminazione di suggestioni, culture e stili diversi.

DANZA E DANZA,   APRIL 2004

 

"PENTHESILEA"

...Bombana is more successful in his old haunts as guest choreographer than ever before (...) Luciana Savignano, the Penthesilea of the première, in her streamlined solos she once more becomes every bit the star she was with Béjart in Brussels.

HARTMUT REGITZ,   BALLETTANZ,   MAY 2001

 

...l'arioso stile di D.Bombana é elegante, lineare, molto musicale e appena colorito di venature espressioniste(...)per Maggio Danza l'autore ha allestito una creazione cadenzata per brevi scene bene attente a delineare la famelica bellicosità delle Amazzoni e la tracotanza dei greci, ma soprattutto la solitudine angosciosa di Penthesilea.E lo ha fatto asciugando la danza da ogni indulgenza espressiva e preferendo concedere tutta la forza dell'emozione alle dinamiche rivestendo tutto in un allestimento raffinato...

SILVIA POLETTI,   DANZA E DANZA,   APRIL 2001

 

"AUS DER FERNE"

...Bombana's Aus der Ferne (From afar) is a pure dance work for eight dancers.It has a fierce, pared-down elegance, with bursts of movement finishing in held poses, and then building again to another pause (...) The pattern of energy in the movement reflects that in the music, by Gyorgy Kurtag.

RUTH RIDGWAY,   DANCE AUSTRALIA,   NOVEMBER 2001

 

"TEOREMA"

...so far too little has been said about D.Bombana, a versatile and highly talented choreographer...he has used the means offered   him by the dance with constructive skill in order to lead to an emotional representation of spiritual love, which according to Pasolini is very close to religious inspiration.It was another superior production by the Maggio Musicale Fiorentino.

ALBERTO TESTA,   BALLET 2000,   JULI 1999

 

...the dramatic concept of his highly elegant "Teorema" production is circular: from a black-clad mechanical crowd in the beginning, to Pierre Henry's percussive sounds staged with recurring pas de deux of the angelic visitor with the maid, the daughter, the mother, the father-figures that Bombana endows each with their own emotional gestural vocabulary.Particularly beautiful are the lively pointe work of the daughter and the elongated lines of the mother (...) but then, so much more present is Bombana, with his taste, his preferences, and his faultless professionalism.

ELISA VACCARINO   BALLETTANZ,   JULI 1999

 

...raffinatissimo nell'impaginazione (scene e costumi di G.Paolini) e concettualmente sobrio, il balletto di Bombana appare, all'inizio,tutto teso a verificare il significato di una proposizione matematica, il "teorema" appunto, in una danza meccanica, robottizzata che però, poco alla volta, umanizza le sclerosi e le reiterazioni dei protagonisti e si scioglie in una serie di accorati passi a due.(...)

MARINELLA GUATTERINI, L'UNITÀ, MAY 1999

 

"LUIGI NONO PROJECT"

...Davide Bombanas Auseinandersetzung mit absoluter Musik und abstaktem Tanz haftet in Gedächtnis. Der Choreograph trifft beachtlich genau einen Nerv unserer Zeit.

MARIANNE REISSINGER,   ABEND ZEITUNG, MÜNCHEN JULI 1996

 

"WOYZECK FRAGMENTE"

...ein stilistisch in sich schlüssiges Stück, durchdacht in jeder noch so kleinen Geste, am Text orientiert ohne plakative Illustrationen (...) Es ist weniger die Handlung, die Bombanas "Woyzeck"-Fragmente so spannend machen, es sind die Bildentsprechungen, die Gesten, mit denen der Choreograph Situationen und Personen charakterisiert; es ist der absolut sichere Einsatz der Musik (...) Seit G.Bohnert "Die Folterung der Beatrice Cenci"hat es in hiesigen Ballett kein ähnlich expressives Ballett mehr gegeben wie D.Bombana "Woyzeck"-Fragmente...

EVA-ELISABETH FISCHER,   SÜDDEUTSCHE ZEITUNG, JULI 1995

 

..mit den "Woyzeck Fragmenten von D.Bombana, dem bei aller Skepsis gegen derartige Literaturvertanzungen hier ein grosser Wurf gelungen ist (...) es gibt wenige Ballette, die einen so physisch mit den Geschöpfen auf der Bühne mitleiden lassen wie diese"Woyzeck-Fragmente" ein Ballett, das man sich sehr gut auch von den Stuttgarter Tänzern getantz vorstellen könnte.

HORST KOEGLER,   STUTTGARTER ZEITUNG,   JULY 1995

 

...Bombana is a rising star on the choreographic scene in Germany, most recently confirmed with a prestigious award from the city of Munich for his "Luigi Nono Project" (...) Woyzeck Fragments, inspired from Georg Büchner's literary work, has been very cleverly interpreted for the dance stage (...) It interested me to note that many scenes were still vivid in their intensity many weeks after the performance,-that sort of impact reveals a choreographic talent to be watched in the future.

HILARY SOUL,   DANCE EUROPE,   MARCH 1998

 

...Bombana n'a pas honte de raconter une histoire.Il le fait d'ailleurs bien, par des courtes scènes expressives, rapides...le langage choréographique est lui aussi sur une base totalment classique, mais detournée vers une manière de bouger qui est, elle, totalement contemporaine (...) On retiendra le
très beau pas de deux de Marie et du Tambour-major, les souffrances de Woyzeck traduites par une gestuelle et des pas à la fois intériorisés et proche de l'expressionisme.

GÉRARD MANNONI,   LES SAISONS DE LA DANSE,   JANUARY 1998

 

...accanto a uno dei più noti capolavori di G.Tetley: "Pierrot Lunaire", é stato eseguito un forte e nuovo balletto: "Frammenti dal Woyzeck", su musiche di Webern e Berio, sintesi efficace e talvolta ricca di poesia della nota vicenda che ha trovato nel nostro secolo, grazie all'opera di A.Berg, una definitiva consacrazione.

MARIO PASI,   CORRIERE DELLA SERA,   DECEMBER 1998

 

...meritate ovazioni a questa "serata espressionista", in cui ha davvero convinto il debutto fiorentino di Bombana e del suo Woyzeck fra le nebbie, su musiche di Webern e Berio.

ROBERTO INCERTI, LA REPUBBLICA,   DECEMBER 1998